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L'auspicio per il 2024

Da un paio di settimane siamo entrati nel 2024, un anno che si preannuncia particolarmente impegnativo per l’intera categoria.Val la pena ricordare che Isernia ha una popolazione tra le più anziane d’Europa come età media, una popolazione che necessita di una assistenza capillare sul territorio.
C’è dunque la necessità di implementare le cure domiciliari per rispondere alla crescente richiesta di benessere dei cittadini-pazienti. Oggi l’utenza non si limita – come è giusto che sia – a richiedere cure per le varie patologie ma esige benessere, ovvero vuol innalzare la qualità della vita.
I medici sono chiamati a rispondere perentoriamente a questa richiesta di benessere proprio attraverso l’assistenza capillare sul territorio, indispensabile anche per decongestionare le strutture pubbliche ormai al collasso a causa dell’atavica carenza di personale.
Nel contempo le strutture ospedaliere sono chiamate a fornire all’utenza risposte efficaci ed efficienti.
Non è pensabile che nel 2024, mentre l’intelligenza artificiale prova a sostituirsi all’uomo, i molisani sono ancora costretti ad affrontare lunghi viaggi della speranza per potersi curare fuori regione perché sul territorio ormai non ci sono risposte adeguate.
Non progetti faraonici chiedono i cittadini ma il rispetto di un diritto garantito dalla costituzione: quello alla salute.
In tal senso il progetto di un nuovo ospedale appare anacronistico: a cosa serve un nuovo contenitore se quello vecchio è ormai privo di contenuti?
Piuttosto pensiamo a come fare per rendere attrattivo il nostro sistema sanitario regionale.
Incentiviamo i giovani medici ad approdare in Molise: sarebbe uno stimolo straordinario anche per i professionisti più esperti in uno scambio reciproco di esperienze.
Perché il medico non ha fame di soldi ma di conoscenza.
È necessario, in tal senso, incrementare la ricerca e puntare con decisione sull’università perché solo in tal modo usciremo dal tunnel che da troppi anni ormai stiamo percorrendo.

Infine il mio sogno per il 2024 è sanare definitivamente il contrasto tra medici, categoria logorata dalla diatriba tra ospedale e territorio, tra pubblico e privato, specie se questi è convenzionato.
L’unico obiettivo da perseguire è la salute del paziente. Il benessere del cittadino deve essere la Stella Polare della professione.
Peraltro ripianare le asperità, annullare la conflittualità all’interno della categoria, ridurrebbe anche l’aggressività del paziente nei confronti dei medici.
Perché se la categoria è coesa, guidata nel proprio lavoro da etica e deontologia, potrà riacquisire quel ruolo egemone ed autorevole che la società storicamente gli ha sempre riconosciuto e che purtroppo, per una serie infinita di ragioni, è andato svilendo nell’ultimo periodo.