La notizia era nell’aria. Ora è arrivata anche l’ufficialità: il personale sanitario italiano è in corsa per ricevere il Premio Nobel per la Pace 2021.
La candidatura in particolare prende in considerazione la gestione dell’emergenza durante la prima ondata.
Nessuno si è risparmiato, come purtroppo testimoniano le oltre 300 vittime registrate. E ancora oggi tutti continuano a dare il massimo.
Un riconoscimento ancor più significativo se si considera che mai, fino ad oggi, il personale sanitario di uno Stato ha ricevuto la candidatura.
“Il personale sanitario italiano – si legge nella motivazione – è stato il primo nel mondo occidentale a dover affrontare una gravissima emergenza sanitaria, nella quale ha ricorso ai possibili rimedi di medicina di guerra combattendo in trincea per salvare vite e spesso perdendo la loro”.
Grande la soddisfazione per la “nomination” espressa dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli: "La nomina del personale sanitario italiano al Nobel per la Pace – ha commentato – è un riconoscimento all'impegno e all'abnegazione dei professionisti della salute nella pandemia da Covid-19 e non può che farci piacere. Ringraziamo quindi la Fondazione Gorbachev per la designazione e il Comitato per il Nobel di Oslo per l'accettazione.
I medici si sono spesi con impegno e abnegazione, senza risparmiarsi e anche a costo della vita: sono ad oggi 341 i colleghi che non ce l'hanno fatta. A loro – ha concluso il presidente della Fnomceo - dedichiamo idealmente questa nomina”.
La candidatura al Nobel è stata naturalmente accolta con soddisfazione anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza: "Sono persone – ha detto - che hanno fatto il loro lavoro dalla mattina alla sera senza risparmiarsi mai e continuano a farlo.
In questo anno così complicato – ha concluso il ministro Speranza – tutti hanno capito quanto sia importante avere un servizio sanitario all'altezza”.