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Via libera al Daspo dagli ospedali, ma la Fnomceo dice no

 “Il Daspo? Un provvedimento troppo morbido e poco incisivo. A maggior ragione perché tutti hanno il diritto di essere curati. Se una persona sta male, non può essere allontanata da un pronto soccorso”.

Questo, in sintesi, il commento del presidente dell’Ordine dei Medici di Isernia, Fernando Crudele, dopo il via libera al “Decreto Legge Sicurezza” che inserisce anche i presidi sanitari nell'elenco dei luoghi in cui possono essere applicate le misure finalizzate alla tutela del decoro delle aree urbane.

Una riflessione, la sua, in piena sintonia con quella del presidente della Fnomceo: "La salute – ha detto Filippi Anelli - è un diritto fondamentale e va rispettato. Chi va al pronto soccorso non può essere cacciato con un daspo. Non è questa la via giusta per affrontare le aggressioni. Il governo chiarisca e spieghi che cosa significa e che cosa vuole fare".

No al Daspo, sì a una legge che preveda misure più severe

L’Ordine dei medici di Isernia va anche oltre, proponendo iniziative più dure. Il Daspo serve a poco o nulla – è il parere di Crudele – la cosa che occorre è quella di arrivare in tempi rapidi all’approvazione della legge sulla violenza ai danni degli operatori sanitari. Ma a patto che la normativa preveda misure consistenti.

“Bene ha fatto il presidente della Fnomceo Filippo Anelli – ha aggiunto Crudele – a esprimere perplessità sul dl Salvini. Sono d’accordo: non è questa la via per risolvere il problema delle aggressioni ai danni degli operatori sanitari.

Occorrono a mio avviso misure più severe. Senza sconti di pene o patteggiamenti che, spesso e volentieri, fanno sì che i colpevoli escano dal carcere nel giro di poche settimane. O, peggio, non ci vadano affatto.

In definitiva bisogna mettere in campo deterrenti più convincenti. Altrimenti tutto resterà invariato. E l’elenco di morti e vittime di violenze e aggressioni continuerà ad allungarsi inesorabilmente.

Avanti con la campagna di sensibilizzazione

Affrontare  questo problema con il Daspo – ha concluso – è un po’ come quando si tenta di curare un tumore con l’aspirina”.

Per il presidente dell’Omceo di Isernia è dunque importante insistere sull’approvazione di una legge, possibilmente più incisiva. Per questo si schiera dalla parte di Anelli, invitandolo a proseguire la sua campagna di sensibilizzazione, affinché il disegno di legge al vaglio del Parlamento veda al più presto la luce.

Al tempo stesso Crudele condivide e rilancia le proposte fatte dal presidente dell’Ordine dei Medici di Savona, Luca Corti, all’indomani della barbara uccisione del medico legale sanremese Giovanni Palumbo.

La proposta dell'Ordine dei Medici di Savona

Questi i punti salienti della proposta avanzata dall’Ordine dei medici della provincia di Savona:

-          La violenza contro gli operatori sanitari (che sia fisica o verbale) dovrebbe essere perseguita sempre d’ufficio e non in seguito a querela di parte;

-          Sia previsto il procedere d’ufficio anche per il reato di turbativa/interruzione di pubblico servizio;

-          Sia previsto l’arresto immediato per i casi più gravi (lesioni fisiche di qualunque tipo)

-          Non DASPO ma sospensione temporanea dal SSN per chi venga condannato per violenza contro i sanitari, sia dipendenti che convenzionati con il SSN. Il paziente sarà escluso per un periodo minimo di 3 anni, sarà comunque visitato da MMG, dagli specialisti del SSN e otterrà assistenza ospedaliera ma successivamente gli verranno addebitati tutti i costi;

-          Nessuno sconto di pena per chi compie questo tipo di reato. Non ammissibile il patteggiamento.

Ma cosa possono fare in concreto i medici per sostenere questa battaglia per superare questa vera e propria emergenza nella sanità pubblica?

Appello agli operatori sanitari: compilate il questionario Fnomceo

Al fine di inquadrare le esatte dimensioni di questo drammatico fenomeno, possono aderire - in pochi semplici passi - all’iniziativa lanciata nei mesi scorsi dalla Fnomceo.

E cioè rispondere al questionario dal titolo: “Violenza sugli operatori sanitari e burnout”.

Per avere una più ampia partecipazione – e dunque un campione più rappresentativo –  il termine per rispondere alle domande è stato posticipato al 31 ottobre.

Il questionario è anonimo. La compilazione richiede pochi minuti di tempo. Un gesto semplice ma importante, visto che l’obiettivo è quello di garantire maggiore sicurezza a tutti: operatori sanitari, medici e odontoiatri.