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Giornata della donna, l’Omceo ricorda la collega uccisa in Ucraina e tutte le vittime della violenza

Nella giornata internazionale della donna, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Isernia rivolge un  pensiero affettuoso alla collega Maryna Kalabina, vittima della terribile guerra in Ucraina.

Anestesista del Centro medico di Cardiologia Pediatrica e Cardiochirurgia per bambini di Kiev, stava accompagnando il nipotino ferito in ospedale, quando la sua auto è stata colpita dalle bombe lanciate dall’esercito russo.

Questa è dunque anche l’occasione per riflettere sull’atrocità della guerra  e per ribadire, ancora una volta, che i medici sono per la tutela della vita e della salute psico-fisica, senza discriminazioni.

I medici da sempre operano nel pieno rispetto della libertà e della dignità della persona. Per questo ci schieriamo convinti e compatti contro questa carneficina.

Non possiamo non condividere l’appello di 15 mila operatori sanitari russi che hanno scritto a Putin per chiedere di mettere la parola fine a un conflitto dalle conseguenze imprevedibili.

La guerra non è mai la soluzione. È solo il volto più crudo della follia umana. Una bestia che non risparmia nessuno. Nemmeno i presidi ospedalieri, nemmeno un ospedale di maternità nei pressi di Kiev.

Noi siamo per la vita, sempre. Speriamo in un futuro migliore per il popolo ucraino, come ci esorta a fare la piccola Mia, nata in un rifugio antiaereo nei sotterranei della metropolitana, mentre sulla sua città cadevano le prime bombe.

La speranza è donna e ha il volto di questa bimba.

Rivolgiamo inoltre un affettuoso augurio a tutte le nostre colleghe, sempre in prima linea nella tutela della salute.

Spesso sacrificano i loro affetti e il loro tempo libero per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini.

Vanno avanti con tenacia, anche quando diventano facile bersaglio di  minacce e aggressioni durante il servizio, in particolare nelle postazioni di guardie mediche e nei pronto soccorso.

Anche e soprattutto in una giornata come questa ribadiamo con forza il nostro impegno, affinché vi sia maggiore tutela delle colleghe e dei colleghi, attraverso leggi più severe e controlli più efficaci.

Da tempi non sospetti chiediamo sistemi di videosorveglianza, oltre alla presenza delle forze dell’ordine o delle guardie giurate nei presidi più a rischio, soprattutto nelle ore notturne.

Nella Giornata internazionale della donna, il nostro impegno e il nostro augurio è che le violenze cessino per sempre. Dalle corsie di ospedale ai luoghi in cui spirano venti di guerra.

Nel nostro piccolo faremo di tutto per portare avanti questa battaglia di civiltà. L’unica battaglia che ha un senso.