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Oliveti: ecco gli obiettivi dell'Enpam per i prossimi 5 anni

Dal 2012 a oggi il patrimonio è stato raddoppiato, passando da 12,5 a 23 miliardi di euro. Mentre l’utile per l’anno 2019 ammonta a 1,7 miliardi. Riparte da questi numeri il nuovo mandato di Alberto Oliveti, riconfermato alla guida dell’Enpam per i prossimi 5 anni.

Proprio questi numeri – ha detto in un’intervista pubblicata su sanitainformazione.it – hanno permesso si sostenere numerosi iscritti nella fase più critica dell’emergenza Covid.

“Abbiamo rinviato fino a fine settembre qualsiasi tipo di contribuzione o versamento. Ci siamo battuti perché i 600 euro venissero erogati anche ai lavoratori autonomi iscritti agli Ordini professionali, quindi ci siamo sostituiti allo Stato nell’erogazione delle risorse agli aventi diritto, anticipando i soldi che ancora non ci sono stati restituiti. Abbiamo sostenuto i medici che hanno perso guadagni per essere stati messi in quarantena. Abbiamo dato mille euro al mese per tre mesi ai 70mila iscritti libero professionisti che sono stati danneggiati dalla riduzione o interruzione delle attività».

Tra gli obiettivi del prossimo mandato anche quello di “potenziare quello che una volta si chiamava ‘patto generazionale’ andando verso un patto professionale che sottenda ad uno scambio circolare tra generazioni”.

Al tempo stesso Oliveti punta a far sì che L’Enpam abbia “una vera autonomia non solo decisionale, amministrativa e contabile ma anche di tipo economico-finanziario”.

Allo studio anche un progetto di formazione e informazione su tematiche previdenziali.

Infine ammpia attenzione verrà prestata alla medicina che cambia: “Una nuova medicina in una nuova società, che dopo il Covid non tornerà ad essere come prima, improntata sul cambiamento tecnologico. Proponiamo quindi un professionalismo medico che sia una terza via tra le logiche di mercato, che come ben sappiamo non fanno sconti a nessuno, e la medicina amministrata con una visione burocratica e manageriale, che consente di far quadrare i conti».

Cliccando sul link può leggere l’intervista integrale pubblicata su Sanità Informazione.