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ECM, obbligo formativo assolto per il 2020. Anelli: estendere la "sanatoria" anche alle professioni escluse

Per quest’anno l’obbligo formativo può considerarsi assolto. La novità, contenuta nel maxiemendamento al disegno di legge di conversione del decreto scuola, ha avuto via libera dal Senato.

I 50 crediti ECM 2020 possono essere dunque considerati acquisiti. Il provvedimento si riferisce a medici, odontoiatri, infermieri e farmacisti che hanno lavorato durante questi mesi di emergenza Covid-19.

Riguarda i dipendenti delle aziende ospedaliere, delle università, delle aziende sanitarie locali, delle strutture sanitarie private accreditate e i liberi professionisti.

La Fnomceo ha subito espresso apprezzamento per la “sanatoria”, ma al tempo stesso ha rilanciato, chiedendo che venga estesa a tutte le altre professioni sanitarie rimaste escluse.  

Giusto considerare assolto l’obbligo formativo ma la norma va estesa a tutti i professionisti della salute”: questo, in estrema sintesi, il parere del presidente, Franco Anelli.
 

Giusto prevedere come già acquisiti i 50 crediti previsti, per l’anno 2020, dal programma di Educazione Continua in Medicina, qualora i professionisti della salute abbiano portato avanti la loro attività durante l’emergenza Covid-19.

È un doveroso riconoscimento – ha sottolineato il presidente della Fnomceo - per il lavoro prezioso dei medici e di tutti gli operatori sanitari che, impegnati nella lotta contro il nuovo virus, hanno fatto dell’attività professionale la loro stessa fonte di aggiornamento”.

Ma, così com’è, il provvedimento varato in Senato è incompleto, rileva la Fnomceo: “Purtroppo, probabilmente per un mero errore materiale – ha detto ancora Anelli - sono state ricomprese nel provvedimento soltanto le professioni sanitarie menzionate nella legge del 1992 che istituiva l’obbligo Ecm.

Oggi, tuttavia, vi rientrano anche tutte le professioni sanitarie istituite con la Legge 3/2018: ostetriche, tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione, chimici, fisici, biologi e psicologi.

Tutti i professionisti sanitari hanno contribuito all’emergenza Covid-19, in condizioni non sempre di piena sicurezza, mettendo a rischio la loro incolumità.

Lo dimostrano, purtroppo, i quasi 30mila operatori sanitari contagiati, i 165 medici, 40 infermieri, 15 farmacisti e le 2 ostetriche che hanno perso la vita per portare avanti il loro lavoro”.

Escludere queste professionalità dal beneficio per la Fnomceo non solo sarebbe ingiusto, ma anche deleterio per l’uniformità del sistema di Educazione continua in medicina:

Per tutte queste ragioni – ha concluso il presidente Anelli – chiediamo al Parlamento un correttivo del provvedimento, al fine di includervi tutte le professioni sanitarie