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ECM medici: pochi controlli e commissione ferma. Ma i “furbi” del triennio 2014-2016 rischiano le sanzioni

Il caso del medico sanzionato dall'Ordine di Aosta perché non si aggiornava riapre il nodo dell'aggiornamento dei professionisti della salute - dai medici agli infermieri - che hanno l'obbligo deontologico di mettere in pratica le nuove conoscenze e competenze apprese nei corsi di formazione continua (Ecm) per offrire la migliore assistenza.

Ma da dicembre 2018 è scaduta la Commissione nazionale per l'educazione medica continua, che dura in carica tre anni, e da cinque mesi il sistema è praticamente fermo in attesa delle nuove nomine.

Commissione ferma da 5 mesi, in attesa delle elezioni europee

Una impasse che sta rallentando l'intero sistema. "Diciamo che siamo in 'vacanza' da 5 mesi - spiega Roberto Stella, Responsabile area formazione della Fnomceo - siamo in attesa che venga nominata la nuova Commissione ma su questo passaggio dovremmo attendere. Le varie federazioni dovevano indicare i nomi dei propri componenti, che il ministero della Salute deve recepire per poi fare il decreto".

È molto probabile che bisognerà aspettare le elezioni europee per avere la nuova Commissione. Intano si sta chiudendo il triennio 2017-2019 e, seppur le somme dovranno essere tirate nei primi mesi del 2020, "circa il 43% dei professionisti non ha ancora completato i 150 crediti, i medici sono però i più bravi, sono quelli con più crediti", aggiunge Stella.

Il problema della qualità di alcuni corsi

Accanto all'assenza di chi dovrebbe gestire il sistema Ecm, c'è il problema della qualità dei corsi e dei controlli. Se i famigerati corsi di bridge per i medici accreditati come formazione continua ormai sono un ricordo del passato, ogni anno la mole degli eventi accreditati supera i 33 mila, i provider accreditati a livello nazionale sono circa 1.100.

Secondo i dati in possesso dell'Adnkronos Salute nell'arco dell'ultimo anno, l'Osservatorio nazionale per la qualità della formazione continua in sanità ha effettuato circa 90 verifiche, delle quali 80 nelle sedi di svolgimento degli eventi residenziali e 10 nelle sedi operative dei provider che erogano corsi di formazione a distanza (Fad).

"Per fare i controlli in loco e a tappeto serve un impegno notevole e ci vogliono molte risorse - osserva Stella - il problema della qualità esiste non solo per l'Ecm ma nell'ambito della formazione".

Le criticità rilevate dall’Osservatorio nazionale

Le criticità maggiormente rilevate dall'Osservatorio nazionale hanno riguardato "la mancata corrispondenza tra i docenti presenti e quelli dichiarati (17% eventi verificati); la durata dell'attività formativa risultata inferiore rispetto a quella prevista (26% di cui la metà nei primi 3 mesi di controlli); la mancata informazione sul reclutamento di alcuni partecipanti da parte di aziende con interessi commerciali (ovvero la mancata dichiarazione della partecipazione di soggetti ai quali uno sponsor paga l'iscrizione al corso) (20%).

E ancora, dai controlli emergono prove di verifica dell'apprendimento che non rispettavano gli standard previsti (10%) e la presenza di pubblicità di prodotti di interesse sanitario all'interno dei locali o dei materiali didattici (13%).

Il caso dei test già svolti per corsi online che girano sulle chat dei medici

Oltre alle verifiche dell'Osservatorio nazionale, vanno evidenziate quelle effettuate dal Comitato di garanzia per l'indipendenza della formazione continua da interessi commerciali in sanità (altro organismo ausiliario della Commissione nazionale Ecm), che nel 2018 ha eseguito 160 verifiche su eventi e provider, ai quali vanno aggiunti i 78 controlli effettuati dalla Commissione nazionale sulla sussistenza dei requisiti minimi per l'accreditamento.

Recentemente sono stati segnalati casi di test già svolti per corsi online che girano sulle chat dei medici. La Commissione nazionale Ecm valuta e analizza ogni segnalazione che riceve e, nel tempo, si è attivata per mettere in atto tutti gli opportuni miglioramenti al sistema, traendo spunto proprio dalla cronaca.

In caso di violazioni della normativa in materia di Ecm, i provider sono sottoposti alle sanzioni previste, che possono portare anche alla revoca dell'accreditamento, come accaduto anche nel 2018 per diversi soggetti.

Stella: i corsi a distanza Fnomceo sono di alta qualità

"Oggi c'è un mare magnum di offerte formative per i medici - sottolinea Stella - ma i colleghi devono puntare su provider credibili con una storia di formazione alle spalle. Come Fnomceo possiamo dire che la nostra formazione con corsi a distanza è di alta qualità.

Abbiamo 14-15 corsi che guardano anche all'attualità, con temi come la violenza sugli operatori sanitari, la medicina della migrazione, la fertilità, la medicina di genere, l'antibiotico-resistenza".

Il rischio sanzioni per i medici inadempienti e il monito del presidente della Fnomceo Anelli

Per chi non avrà ultimato il percorso di formazione per il triennio 2014-2016 potrebbero poi scattare da quest'anno le sanzioni. Come accaduto al medico di Aosta.

Su questo tema Filippo Anelli, presidente Fnomceo, ha inviato una lettera di monito a tutti i presidenti di Ordine e Cao in cui sottolinea che "l'aggiornamento costituisce un requisito indispensabile per svolgere attività professionale in qualità di dipendente o libero professionista e il medico, nel corso di tutta la sua vita professionale, deve perseguire l'aggiornamento costante e la formazione continua assolvendo agli obblighi formativi mentre l'Ordine ha il compito di certificare agli iscritti i crediti acquisiti e valutare eventuali inadempienze".

 (Fonte: AdnKronos Salute)