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Il punto nascita del Veneziale vicino all'obiettivo dei 500 parti l'anno. Lucchetti: deroga al decreto Balduzzi quasi certa

ISERNIA. Un reparto in crescita quello di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia. Dalla paventata chiusura negli anni passati, al raggiungimento odierno di importanti obiettivi tra cui l’aumento delle nascite, la riduzione dei tagli cesarei, l’attrazione di pazienti dall’esterno.

I risultati sono stati illustrati questo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno preso parte personale del reparto, la direzione sanitaria e alcuni rappresentanti delle istituzioni: dal presidente della Provincia Lorenzo Coia, al consigliere regionale grillino Andrea Greco, fino al consigliere comunale pentastellato Cosmo Bottiglieri.

“Sono reduce da un tavolo di monitoraggio che si è svolto ieri a Roma – ha esordito il direttore sanitario Asrem Antonio Lucchetti – e posso già anticipare che quasi sicuramente Isernia avrà una deroga al tetto delle nascite. Deroga che si basa sia sul numero dei parti che sull’incidenza dei cesarei, del 20%, valutata positivamente.

Dunque, siamo più che fiduciosi, per non dire certi, sulla permanenza in vita del punto nascite, che è dovuta allo sforzo congiunto del personale di individuare un nuovo modo di lavorare e aprirsi a nuovi esperienze”.

Ed ecco che Angela Scungio, dirigente medico del Reparto di Ostetricia e Ginecologia del ‘Veneziale’, ha illustrato più nel dettaglio gli obiettivi fondamentali raggiunti: “Possiamo affermare che i punti di debolezza sono stati superati. Oggi abbiamo 292 nati, ossia più quaranta rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Siamo poi orgogliosi per abbassato moltissimo il tasso dei tagli cesarei, dal 46 percento abbiamo raggiunto il 9 percento sul primo taglio e il 26 percento del tasso sui pregressi cesari o sulle presentazioni fetali anomale. Ma non è finita. Abbiamo lavorato sull’umanizzazione del percorso nascita, dalla fase del travaglio, al parto fino al puerperio.

L’umanizzazione consiste con l’assicurare i migliori confort alle pazienti, dal mangiare al base, alle posizioni libere per travaglio e parto, il contatto madre e glio “Skin to Skin”, il clampaggio ritardato del cordone, la donazione del sangue cordonale, “Rooming in”, protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno con divieto assoluto di latte arti ciale, se non in casi selezionati dal pediatra).

Altri risultati importanti – ancora la dottoressa Scungio – sono la facilitazione di accesso delle pazienti ai servizi ambulatoriali e l’implementazione del rapporto con il territorio della provincia di Isernia e delle aree di confine delle altre regioni”.

Il dirigente medico ha così precisato che grazie alla proposta di parti naturali si attraggono pazienti dalla provincia di Caserta e da quella di L’Aquila. Tra gli altri traguardi, infine, l’intensa attività ginecologica, sia come diagnostica ecografica ed endoscopica che come attività chirurgica, tale da comportare una sensibile riduzione delle liste di attesa.

Anche il Presidente della Provincia di Isernia, interpellato, ha detto la sua sostenendo fortemente l’importanza del lavoro svolto dall’Asrem nel superare il problema della migrazione verso altre strutture ospedaliere, private e di fuori regione.

“Non è vero che nella provincia di Isernia non c’erano 500 potenziali parti, anzi ce n’erano molti di più – ha detto Coia Il problema era una forte migrazione verso altre strutture ospedaliere, comportata talvolta da alcuni medici. Oggi si è riusciti, ed è stata un’operazione intelligente dell’azienda sanitaria, a recuperare quel personale medico e far rientrare quelle pazienti una volta dirottate.

Questo significa che quando il sistema pubblico vuole recuperare spazi di operatività e di mercato, lo può fare benissimo con un’opera sinergica tra le istituzioni: parlo della direzione aziendale, ha chiosato - ma anche delle istituzioni locali che premono in questa direzione, e soprattutto degli operatori”.

Ad apprezzare particolare i risultati raggiunti dal reparto, il deputato Cinque Stelle Antonio Federico, non presente all’incontro ma puntualmente aggiornato dai suoi colleghi del Movimento: "Il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale 'Veneziale' di Isernia – ha affermato attraverso una nota - è un esempio di Sanità pubblica e di qualità. È un esempio quindi che va seguito e appoggiato in ogni modo”.

Fonte: Isnews.it